È Giuseppe Paschetto l’unico italiano tra i 50 finalisti del Global Teacher Prize; a febbraio ne saranno selezionati dieci, a marzo la premiazione.
Il Global Teacher Prize è una sorta di premio Nobel degli insegnanti e la selezione avviene tra docenti di 170 paesi del mondo. Giuseppe Paschetto, 63 anni, è l’unico italiano tra i cinquanta finalisti.
Le sue modalità di insegnamento sono innovative e inclusive, non per niente è stato uno primi ospiti/protagonisti nelle precedenti edizioni dell’evento annuale di “Tutta un’altra scuola”.
Insegna «Scienzattiva» e «MathEmotion», come le ha definite; per l’astronomia sale con gli studenti sulle colline a osservare le stelle; ha tolto la cattedra in classe e non assegna compiti a casa; misura, insieme ai suoi colleghi, quella che ha chiamato FIL (Felicità Interna Lorda) della scuola; e per le pagelle di fine anno ha inventato il «voto condiviso». Ha scritto un libro (per aiutare i genitori dei bambini malati di cancro) che è poi diventato un cortometraggio e, insieme ai suoi alunni della scuola media di Mosso, comune montano del Biellese, dove insegna da 35 anni, ha portato avanti l’iniziativa “Non si s-Budelli l’Italia” per salvare dalla vendita l’isola di Budelli. Fu una iniziativa partita con un crowdfunding, per lanciare il messaggio che dal basso si poteva evitare che un magnate neozelandese si appropriasse della splendida isola dalla spiaggia rosa. E quattro alunni 13enni di Paschetto sono poi stati invitati dall’Università Cattolica di Milano per tenere proprio una lezione su crowdfunding e comunicazione ai laureandi della facoltà di economia.
Paschetto lavora anche sull’inclusione dei figli dei tanti immigrati della zona, ha usato per questo anche l’astronomia: «I ragazzi imparavano i nomi delle costellazioni in arabo, con l’aiuto dei compagni marocchini». E poi sui libri: «Ho rinunciato da anni ai libri di testo, propongo (o sono i ragazzi a proporre) esperienze che partono da una domanda e arrivano a una sintesi attraverso il metodo deduttivo. Per la matematica, niente regole o formule; faccio sì che siano i ragazzi a scoprire le cose: che progettino giochi da tavolo, siano impegnati in attività motorie (abbiamo fatto le “equazioni corporee”, per esempio), o in attività sul territorio, applicando magari il teorema di Talete per misurare edifici. Cerco di “acchiappare” l’interesse degli alunni sul piano emozionale, prima e più che su quello cognitivo».
Nella classe di Paschetto non ci sono nemmeno i voti e le insufficienze: «Recupero tutti, nessuno escluso». «E visto che i numerini in pagella bisogna metterli, alla fine faccio un mix: la mia valutazione, più quella dei compagni: una sintesi condivisa». Lavora pensando alla scuola come al luogo da cui «ci si aspetta di uscire migliori rispetto a come si è entrati», dice. Ispirandosi a don Milani e ancorandosi ai suoi ricordi di studente «che a scuola si annoiava». Per questo – dice – cerco sempre di coinvolgere i ragazzi e stimolarne la creatività. Per esempio hanno inventato il «kuburro»: imballaggio ecologico per burro, di forma cubica, poi proposto ad alcune industrie casearie; o il «tortometro», per tagliare una torta in un numero qualunque di fette esattamente uguali. E tra quelle mura in cui i ragazzi stanno bene «come se fossero a casa propria», non ci sono furti o vandalismi, non si usano cellulari e alla fine delle lezioni, con scopa e paletta, si pulisce l’aula e si riordina.
«Ho la fortuna di lavorare in classi non troppo numerose, con una dirigente che appoggia l’innovazione, un gruppo di colleghi che segue lo stesso approccio e lavora in armonia – spiega Paschetto – Abbiamo un orto, una cucina didattica, un’ aula verde in una cascina poco distante, attrezzature scientifiche e informatiche di prim’ordine». Con il milione di dollari del premio, se vincesse, «creerei con gli studenti una fondazione per lottare contro il riscaldamento globale – dice – una rete mondiale, con il coinvolgimento anche delle scuole alpine impegnate sul tema, visto che tra i principali effetti del riscaldamento globale c’è la riduzione dei ghiacciai».
In febbraio tra i 50 finalisti del Global Teacher Prize ne verranno selezionati 10, che andranno a Dubai per la cerimonia di premiazione durante il Global Education and Skills Forum (GESF), domenica 24 marzo 2019; il vincitore sarà annunciato in diretta sul palco.