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Riccardo ed Enrica, “nativi della terra”

Pubblicato il 12 settembre 2015 0
Riccardo Fioravanti ed Enrica Meini propongono, nel loro terreno immerso nel verde, progetti e incontri legati alla cultura degli indiani d’America.

Dalla primavera del 2013 Riccardo ed Enrica risiedono trasferiti in un podere sulle colline di Bologna, nel Comune di Camugnano, sulle pendici del Monte Vigese e di Montovolo. Dal 2011 portano avanti un programma didattico basato su una serie di seminari dedicato ai docenti delle scuole, per renderli indipendenti nell’insegnare ai propri allievi in completa autonomia il Progetto Educativo “Amicizia con la Terra”.
Voi avanzate una proposta educativa risolta soprattutto ai bambini. In cosa consiste, come si articola e si realizza e quale il messaggio che volete che arrivi?
La nostra proposta educativa si ispira alla cultura dei Nativi d’America che ha un approccio molto diverso rispetto alla nostra scuola tradizionale, non solo per i contenuti, ma anche e sopratutto per la dinamica dell’insegnamento: “L’allievo non impara concetti, ma sperimenta esperienze”. Un secondo concetto base del nostro modo di operare con i giovani allievi si fonda su questo principio: “L’allievo non è un contenitore da riempire, ma un fuoco da accendere”. Un terzo concetto fondamentale per il messaggio che vogliamo comunicare del nostro progetto è la presa di coscienza che “Tutto ciò che esiste, persone, animali, piante e l’intera creazione, sono connessi gli uni agli altri e che quindi tutto è collegato”. Gli obiettivi del nostro progetto educativo sono principalmente tre: “Conoscere, rispettare e vivere in armonia con se stessi, gli altri e la natura”. Il metodo operativo che pratichiamo si sviluppa su due modelli: l’incontro nella “Scuola” e l’esperienza del “Camp”. In entrambi i casi, la formula da noi seguita è quella di imparare giocando. “Giochiamo agli Indiani” sperimentando diverse esperienze che formano il bambino a esprimere se stesso con profonda autostima e verità, nel rispetto del gruppo a cui appartiene con cui interagisce con collaborazione ed empatia, nel rispetto di noi formatori che come leader guidiamo la “tribù” e in armonia con l’ambiente circostante. I giochi che svolgiamo sono: vivere come una tribù, il cerchio di condivisione, cantare e danzare col tamburo, montare il “tepee” la tenda pellerossa, scoprire il proprio “nome Indiano” attraverso la conoscenza degli animali totem, costruire e decorare i propri oggetti indiani, fare passeggiate e interagire con la natura consapevolmente.
Il nostro percorso permette quindi di prendere coscienza e di sviluppare doti quali la comunicazione, l’interazione con gli altri, l’introspezione, il canto, il movimento tramite la danza e le escursioni in natura, le capacità creative attraverso laboratori manuali e artistici.
Come portate avanti la vostra attività? Incontrando classi, con escursioni,corsi mirati o altro?
Presentiamo i nostri progetti educativi a strutture pubbliche e private, oltre ad organizzare degli eventi rivolti direttamente ai genitori e ai loro figli. Un’importante esperienza avuta è la realizzazione di un “Camp” per la Fondazione Villa Ghigi di Bologna che ha coinvolto gruppi di circa 30 bambini di età compresa tra i 6 gli 11 anni.
Abbiamo anche proposto i nostri progetti alle scuole, le quali hanno manifestato un certo entusiasmo, ma tra complicazioni burocatiche e la quasi totale assenza di fondi, ci hanno fatto desistere dal continuare a proprorci verso le strutture scolastiche.
Negli ultimi anni abbiamo acquistato un podere sulle colline di Bologna e abbiamo aperto un’azienda agricola che stiamo sviluppando con i principi della permacultura. Tutto ciò ha rallentato ulteriormente la nostra attività con i bambini.
Oltre a lavorare nel mondo dei bambini, portiamo gli stessi valori nel mondo degli adulti attraverso diverse tipologie di eventi: seminari, corsi, laboratori, ritiri, camp, viaggi, serate nel tepee attorno al fuoco.Come vi è venuta l’idea di dedicarvi a questa attività?

Il nostro compito è quello di diffondere una visione della vita che porti l’essere umano a evolversi e a trovare il giusto equilibrio tra se stesso, gli altri e la natura. Un’importante bussola di questo “viaggio” è la cultura dei Nativi d’America. Abbiamo deciso di entrare nel mondo dei giovani perchè proprio lavorando su di essi, abbiamo l’opportunità di gettare sane e forti fondamenta per creare un mondo migliore. Inoltre, i primi lavori con i bambini sono arrivati piuttosto che essere stati cercati. In alcune iniziative del passato, docenti e genitori si sono avvicinati a noi per chiedere di portare alcune iniziative rivolte a tutti, nel mondo della scuola.

Siti internet:
http://www.natividellaterra.com/
http://amiciziaconlaterra.blogspot.it/

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