La scuola e la pedagogia del gratuito: non si giudica con i voti e si resta lontani dal profitto. Intervista a Ferdinando Maria Ciani, che ha dato il via a questa bella esperienza. Loro sono un gruppo di insegnanti e di genitori della scuola primaria e secondaria, vengono da esperienze diverse ma li unisce il desiderio di interrogarsi sul fare la scuola e partecipare ad essa. Intorno a questi genitori e su idea di Ferdinando Maria Ciani sono nate la scuola e la pedagogia del gratuito, per una scuola lontana dal profitto. Abbiamo intervistato Ferdinando che ci racconta questa esperienza.
Una scuola che non giudica con i voti: la vostra scuola è così? Perché? E da quanto tempo portate avanti questa esperienza?
Bisogna prima di tutto dire che la Scuola del Gratuito è un’idea di scuola differente dalla scuola attuale basata sul profitto . Mentre la scuola del profitto è imperniata sulla competizione, sul controllo, sul premio o sulla punizione, noi cerchiamo di creare, lavorando all’interno di essa, esperienze controcorrente che partano dalla fiducia, dalla cooperazione e dalle relazioni umane. In tal senso non può esserci posto per nessun tipo di giudizio né di misurazione degli allievi; essi non sono prodotti industriali. Né bottiglie da riempire ma persone in continua evoluzione. Questa è la ragione principale per cui siamo contrari al voto e cerchiamo di sostituirlo con il dialogo e la valorizzazione. Il progetto della Pedagogia e della Scuola del Gratuito è nato venti anni fa all’interno dell’ Associazione Papa Giovanni XXIII° per poi estendersi anche al di fuori. Attualmente esistono due gruppi operativi a Rimini e a Pesaro composti da insegnanti e genitori che oltre ad avviare sperimentazioni in altre scuole preparano momenti di incontro e di confronto come il prossimo convegno nazionale della Scuola del Gratuito che si svolgerà il 5 e 6 Settembre 2015 nella Repubblica di San Marino (QUI il programma e tutte le informazioni).
Quanto è importante la valutazione quando si educano i bambini e che genere di valutazione è importante?
La valutazione di un ragazzo o di una ragazza, di un bambino o di una bambina è un processo molto importante per la crescita. Tuttavia non può consistere in una misurazione estemporanea e parziale di alcune capacità sulle quali ci si basa per approvare o deplorare, per promuovere o bocciare. Ciò che invece è importante è la valorizzazione dei doni e delle intelligenze personali, cioè la valutazione intesa come “dare valore” . La persona che si sente compresa e valorizza per ciò che è , non per ciò che qualcun altro si aspetta da essa, sente di valere, sente di avere una sua originalità da esprimere e ciò mette in atto una motivazione spontanea a crescere ed imparare.
Cosa intendete per “gratuità”? Che cosa mettete dentro questo concetto?
Gratuità significa fare le cose per il loro fine intrinseco e non per altri interessi . Un allievo che studi per la promozione è stato piegato dal sistema del profitto ad impegnarsi per raggiungere un interesse estrinseco, stabilito da altri e ciò lo porta ad essere promosso ma disinnamorato del sapere; per indurlo a studiare diventano necessarie le forme di coercizione scolastica che tutti conosciamo. Un allievo che invece studia per passione e non si cura del voto e non ha unicamente come meta la promozione, un allievo che cioè studia per gratuità, non solo sarà promosso ma diventerà molto più competente e utile alla società del primo allievo. Così c’è un modo giusto di stare a scuola degli insegnanti che è quello di insegnare per amore dei ragazzi e quindi di concepirsi educatori prima che docenti, dei genitori che è quello di non delegare alla scuola l’istruzione ma di chiedere di cooperare con essa perché la famiglia è l’ente gratuito per eccellenza. La scuola oggi rappresenta bene la società di cui è figlia, la società del profitto in cui ormai quasi nulla si fa per gratuità ma secondo le leggi del mercato. Essa insegna che ciò che conta nella vita è mettere a frutto le proprie capacità, con ogni mezzo (barando e sgomitando se necessario) per ottenere il successo, superare gli altri, avere potere. Ciò comporta un’obbedienza sostanziale al sistema sociale perché esso possa reiterarsi. La Pedagogia del Gratuito al contrario incoraggia a tirar fuori le proprie capacità per essere felici e per costruire insieme agli altri una società più felice .
I numeri della scuola?
La nostra non è una scuola in senso strutturale e quindi non è privata, non è parentale e non ha un numero di allievi, né un’organizzazione. Gli appartenenti alla scuola del Gratuito, insegnanti o genitori cercano di applicare la Pedagogia del Gratuito nella scuola pubblica, laddove si trovano. Le esperienze fatte possono essere reperite sul sito blog www.scuoladelgratuito.wordpress.com
Esistono al momento tre testi base che testimoniano il cammino progressivo della nostra Pedagogia:
– “La scuola di Pinocchio, verso un’educazione del Gratuito”, F.M. Ciani Editrice Esperienze -2001
– “A scuola senza profitto, pedagogia della Gratuità per una società più felice”, F.M. Ciani Editrice Sempre – 2008
– “Scuola del Gratuito: esperienze”, F.M. Ciani Editrice Sempre – 2013