La nostra proposta educativa si ispira alla cultura dei Nativi d’America che ha un approccio molto diverso rispetto alla nostra scuola tradizionale, non solo per i contenuti, ma anche e sopratutto per la dinamica dell’insegnamento: “L’allievo non impara concetti, ma sperimenta esperienze”. Un secondo concetto base del nostro modo di operare con i giovani allievi si fonda su questo principio: “L’allievo non è un contenitore da riempire, ma un fuoco da accendere”. Un terzo concetto fondamentale per il messaggio che vogliamo comunicare del nostro progetto è la presa di coscienza che “Tutto ciò che esiste, persone, animali, piante e l’intera creazione, sono connessi gli uni agli altri e che quindi tutto è collegato”. Gli obiettivi del nostro progetto educativo sono principalmente tre: “Conoscere, rispettare e vivere in armonia con se stessi, gli altri e la natura”. Il metodo operativo che pratichiamo si sviluppa su due modelli: l’incontro nella “Scuola” e l’esperienza del “Camp”. In entrambi i casi, la formula da noi seguita è quella di imparare giocando. “Giochiamo agli Indiani” sperimentando diverse esperienze che formano il bambino a esprimere se stesso con profonda autostima e verità, nel rispetto del gruppo a cui appartiene con cui interagisce con collaborazione ed empatia, nel rispetto di noi formatori che come leader guidiamo la “tribù” e in armonia con l’ambiente circostante. I giochi che svolgiamo sono: vivere come una tribù, il cerchio di condivisione, cantare e danzare col tamburo, montare il “tepee” la tenda pellerossa, scoprire il proprio “nome Indiano” attraverso la conoscenza degli animali totem, costruire e decorare i propri oggetti indiani, fare passeggiate e interagire con la natura consapevolmente.
Il nostro percorso permette quindi di prendere coscienza e di sviluppare doti quali la comunicazione, l’interazione con gli altri, l’introspezione, il canto, il movimento tramite la danza e le escursioni in natura, le capacità creative attraverso laboratori manuali e artistici.
Abbiamo anche proposto i nostri progetti alle scuole, le quali hanno manifestato un certo entusiasmo, ma tra complicazioni burocatiche e la quasi totale assenza di fondi, ci hanno fatto desistere dal continuare a proprorci verso le strutture scolastiche.
Negli ultimi anni abbiamo acquistato un podere sulle colline di Bologna e abbiamo aperto un’azienda agricola che stiamo sviluppando con i principi della permacultura. Tutto ciò ha rallentato ulteriormente la nostra attività con i bambini.
Oltre a lavorare nel mondo dei bambini, portiamo gli stessi valori nel mondo degli adulti attraverso diverse tipologie di eventi: seminari, corsi, laboratori, ritiri, camp, viaggi, serate nel tepee attorno al fuoco.Come vi è venuta l’idea di dedicarvi a questa attività?
Il nostro compito è quello di diffondere una visione della vita che porti l’essere umano a evolversi e a trovare il giusto equilibrio tra se stesso, gli altri e la natura. Un’importante bussola di questo “viaggio” è la cultura dei Nativi d’America. Abbiamo deciso di entrare nel mondo dei giovani perchè proprio lavorando su di essi, abbiamo l’opportunità di gettare sane e forti fondamenta per creare un mondo migliore. Inoltre, i primi lavori con i bambini sono arrivati piuttosto che essere stati cercati. In alcune iniziative del passato, docenti e genitori si sono avvicinati a noi per chiedere di portare alcune iniziative rivolte a tutti, nel mondo della scuola.
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