Nel magico scenario del bosco bambini e genitori si ritrovano per crescere insieme, giocare liberamente, osservare, disegnare, costruire.
L’asilo nel bosco di Genova, infatti, non è solo uno spazio creato per i bambini ma anche per le loro mamme e i loro papà che possono conforntarsi anche grazie agli incontri e ai seminari sulla genitorialità, ai molti laboratori con la possibilità di partecipare attivamente all’organizzazione del progetto. Due anni fa le Mamme del Bosco si incontrano in un orto condiviso e da lì nasce l’idea di trasformare uno spazio incolto, non lontano dal centro della città, in un bosco incantato.
Incontriamo le Mamme del Bosco
Dove si trova esattamente il vostro asilo nel bosco?
Ci troviamo a Genova, in Via Inferiore Coletta. (Per la mappa, clicca QUI)
Una mamma, Clotilde Repetti, è venuta a conoscenza del nostro progetto, originariamente iniziato a Genova Campi, e ci ha messo a disposizione con comodato d’uso gratuito alcune fasce a Genova Quinto, a due passi dal mare. Ecco il LINK per arrivare al terreno.
Chi siete, chi ha avuto l’idea e quando?
Siamo un gruppo spontaneo di genitori. Nato dall’incontro tra Luana Ciambellini e Ada Moreschi avvenuto nel 2015. Ci siamo incontrate all’OrtoCollettivo e quasi per scherzo ci siamo dette: “Cosa ne pensi di creare un Asilo nel Bosco per i nostri figli?”. L’OrtoCollettivo è evoluto disboscando tutta l’area e ci siamo dovute spostare, seguite dai genitori che nel frattempo ci hanno contattato e si sono appassionati al progetto!
Quanti bambini ci sono al momento presso il vostro asilo? E che età hanno?
Ci incontriamo un paio di giorni la settimana e nel week end. In tutto siamo circa una quindicina di bambini dai pochi mesi agli 8 anni. In attesa di raggiungere i 7 bambini, le cui famiglie potrebbero condividere il costo di un’educatrice\tore, abbiamo organizzato la frequenza in modalità Boscoteca, ovvero una ludoteca all’aperto in cui stare con i propri figli, oppure lasciarli sorvegliati dall’educatrice di riferimento.
Qual è la differenza tra il vostro asilo e uno tradizionale?
Le differenze con un asilo tradizionale sono così profonde da stentare ad accostare le due realtà. I genitori dell’Asilo nel Bosco sono molto presenti, se non fisicamente, tramite “remoto” attraverso un gruppo “virtuale” utilizzando l’applicazione WhatsApp. L’Asilo si basa su di loro, la loro idea di progetto, il loro impegno anche solo emotivo. Possono essere presenti con i propri figli e proporre anche in prima persona attività ludiche ed educative.
Che tipo di modello educativo seguite?
L’educatrice che abbiamo scelto come compagna di viaggio, ci aiuta portando il suo know how che si ispira al modello montessoriano e quello steineriano.
Quali sono le reazioni dei bambini? E quelle dei genitori?
I bambini, varcato il cancelletto di ingresso, si trasformano in creature primitive che esplorano la natura e ne prendono letteralmente parte in un disegno armonico e commovente. I genitori si rigenerano qualora presenti, oppure condividono la sera foto di bambini dalle gote rubizze, di solito beatamente addormentati appena toccata la superficie di letto o divano.
Che ruolo ha il contatto con la natura nello sviluppo del bambino?
Non sta a noi teorizzare i benefici del contatto con la natura sullo sviluppo del bambino, possiamo solo constatare empiricamente le teorie di esperti pedagoghi. Possiamo però trasmettere ciò che vediamo con i nostri occhi, i bambini sono più rilassati quando vivono a contatto con la natura, sono più sorridenti. La natura risveglia tutti i sensi, il suono del vento che muove le fronde degli alberi, il profumo dei fiori o delle foglie bagnate dalla pioggia, la sensazione della terra sotto i piedi oppure il sapore di un pomodoro appena colto. Perchè all’Asilo nel Bosco si cura insieme agli adulti, un OrtoCondiviso 0-99 anni .
Qual è la vostra giornata tipo?
Generalmente ci vediamo la mattina nel Bosco. L’educatrice propone un’attività strutturata a cui i bambini possono partecipare (arte con il materiale che la natura ci dona, percorsi naturalistici alla ricerca di tracce o – durante l’inverno – per distribuire mangime per gli uccellini, etc..) della durata di circa un’oretta, alla conclusione dell’attività ci sono bambini che hanno piacere a proseguire in compagnia dell’educatrice e chi viene interessato da qualcosa d’altro. Abbiamo notato che spesso c’è una fisiologica creazione di gruppetti o coppie di bimbi spinti dai medesimi interessi che si aggregano e si disgregano interagendo tra loro. I genitori hanno il tempo e il modo di confrontarsi tra loro, occuparsi dell’orto, pensare ad attività ulteriori, etc.
Come vi sostenete economicamente? E quanto costa la frequenza mensile?
Per la gestione dell’Asilo nel Bosco puntiamo alla gratuità, molto ci è stato donato e ci verrà donato. Per le spese più impattanti abbiamo vinto un concorso indetto da Aviva . L’educatrice\tore viene economicamente sostenuta\o dalla condivisione dei costi vivi da parte dei genitori. Abbiamo una cooperativa di riferimento (S.a.f.e – Servizi per l’Assistenza Familiare) che ci permette di partecipare a bandi e gestisce il rapporto di lavoro tra famiglie ed educatori. Utilizzando il ccnl domestico per 2 educatori part time, la retta si aggira sui 150€ e 50 Scec oppure 200 euro mensili, al raggiungimento dei 7 bambini frequentanti. Mentre per un’ora di Boscoteca chiediamo un contributo di 5€ più 2,5 Scec, oppure 7,5 SCEC prevedendo “pacchetti orari” diversificati.
Che tipo di alimentazione proponete ai piccoli?
I bambini sono tutti muniti di pranzo al sacco da casa. Ogni genitore ha la propria sensibilità in fatto di cibo e riteniamo giusto non ci siano imposizioni. I bambini poi hanno libero accesso al proprio cibo. Il dispendio energetico cambia da attività ad attività, il bambino che ama arrampicarsi, saltare e scavare, avrà fame prima del bambino più contemplativo, quindi non sarebbe giusto imporre un menù ed un orario standardizzati.
Avete avuto problemi dopo il recente decreto sui vaccini?
Nessun problema, per ora. Vediamo fino a quanto si spinge la limitazione delle libertà individuali.
Nell’aula verde e senza pareti che proponete che cosa insegnano gli alberi, le piante, il vento, la terra e le foglie ai bambini?
I bambini imparano, spesso senza bisogno di alcun insegnante. La Natura è un’insegnante discreta, attende i tempi di ognuno e non obbliga nessuno ad imparare la lezione del giorno. I bambini imparano così ad ascoltare e ascoltarsi. La natura detta tempi e luoghi dei giochi, mostra il passare del tempo e delle stagioni e scandisce il passare dei mesi con un panorama in continua mutazione.
Qual è l’obiettivo del vostro progetto?
ll nostro obiettivo è quello di creare aggregazione spontanea e non obbligata. Un ritorno a quell’idea di tribù in cui si condivide tempo, cura e idee. La cornice naturalistica del luogo ci riporta all’origine e ad un contatto con la fisiologia dimenticata del fanciullo (e del fanciullo presente in ogni adulto).
Che cos’è la boscoteca?
L’educatrice che abbiamo scelto come compagna di viaggio ha deciso di unirsi al gruppo dei genitori facendo nascere a maggio una splendida bambina! Sono le mamme del Bosco che si occupano quindi momentaneamente della Boscoteca. Ci vediamo ogni mercoledì dalle 10 alle 16. E’ importante comunicarlo entro le 20 del giorno prima tramite gruppo fb o WhatsApp. Si possono lasciare i bambini per le ore che si desiderano oppure può partecipare insieme a loro. Chiediamo a tutti i partecipanti al progetto una donazione annuale per lo sviluppo dello stesso in euro + scec oppure donando un albero da frutto al bosco, e una quota oraria che comprende anche “pacchetti” per più ore. Le mamme o i nonni o i papà o le babysitter, etc… che verranno al bosco insieme al bambino/i e decidono di lavorare per il progetto (pulendo il bosco, curando l’orto, costruendo giochi in legno, organizzando eventi, contribuendo nell’organizzazione del progetto ecc.), il servizio “costerà” solo SCEC a compensazione, 10 SCEC “guadagnati” e 10 SCEC “spesi” all’ora. Nel tempo trascorso in Boscoteca i bambini possono relazionarsi con la natura, scoprire, ad esempio, che i pomodori nascono dalla terra e spuntano su una piantina di cui loro stessi o altri bambini si sono presi cura, manipolare la terra, rieducare la camminata al terreno, provare il percorso tattile o semplicemente divertirsi fuori dalle solite quattro mura.
In che modo i bambini imparano?
L’apprendimento spontaneo è quello che spinge il bambino ad intraprendere il lungo viaggio verso la vita adulta, così come per milioni di anni è accaduto. Gli esseri umani si sono sempre tramandati le loro conoscenze da genitori a figli, senza necessariamente bisogno di un interprete. L’apprendimento può avvenire in qualsiasi momento e attraverso qualsiasi spunto. Il processo è abbastanza chiaro, il bambino che vuole apprendere dev’essere ascoltato e l’adulto di riferimento deve imparare a rispondere alla domanda posta. I bambini e i ragazzi vengono nutriti, lo scopo dell’adulto è dare loro il nutrimento adeguato, così come quotidianamente nutre il loro corpo. La crescita intellettuale del fanciullo è come la sua crescita fisica: non si ferma mai.
Che cos’è l’area Cresciamo nel bosco?
E’ semplicemente l’area che abbiamo a disposizione per fare aggregazione. Abbiamo iniziato con un terreno in stato d’abbandono e piano piano (i lavori sono ancora in corso) stiamo pulendo e creando uno spazio a misura di bambino, ma anche di adulto. E’ uno spazio dove poter giocare e imparare in mezzo alla natura, protetti ma allo stesso tempo, liberi! Lo spazio è in continua evoluzione, come l’essere umano del resto. Le potenzialità del posto sono altissime, per ora ci siamo concentrati sulla prima terrazza, che ospita già una casetta da utilizzare come riparo e ripostiglio e che presto ospiterà la SCECBiblioteca – 1 SCEC al giorno per il prestito di libri che variano dai temi dell’orto a quello della pedagogia del bosco, dalla gravidanza alla cura del neonato, e tanto altro.
Come avete avuto l’area boschiva sulla quale avete costruito il progetto?
Il progetto ha visto la luce e il nostro impegno collettivo a Genova Campi, in un’area destinataci con un contratto verbale che, nonostante abbia valore legale, non è servito, perchè siamo stati mandati via dal terreno con un preavviso di pochi giorni. Le energie erano già così frementi e positive che è bastato catalizzarle altrove per essere seguite dal bel gruppo che si era formato. Ora abbiamo un terreno a Genova Quinto, vista mare ma a due passi dal centro abitato, con un comodato d’uso gratuito annuale, ma rinnovabile, grazie alla gentilezza di una mamma di 3 figli, Clotilde Repetti, che spesso partecipa e ci aiuta nelle attività che organizziamo nel bosco.
Fate corsi di meditazione per bambini: di che età? Come reagiscono? Perché? Ci fate un esempio?
I bambini, contrariamente a quanto si crede, sono già naturalmente portati alla meditazione vipassana (del qui ed ora) basta pensare a quando giocano, possono avere il caos intorno a loro ma non si distolgono se quello che stanno facendo è di loro interesse. Vivono totalmente in quel momento. Abbiamo organizzato diversi incontri sulla meditazione e yoga e i bambini che vengono coinvolti si divertono e allo stesso tempo si rilassano. L’età è molto variabile, si prova, non si obbliga nessuno, se un bambino non è interessato, farà altro in quel momento. I bambini sono energia pura, movimento, istinto. Poca ragione. E va benissimo così. Ma per “stare al mondo” ci vuole anche ragionamento, riflessione, imparare ad aspettare. E la meditazione – riuscire a stare in cerchio per tutto quel tempo, senza disturbare gli altri, ma solo concentrandosi sul proprio respiro – è un primo passo verso l’acquisizione di qualcosa che spesso anche agli adulti manca. Il self control e il ragionamento. Succede, a volte, che qualche bambino, che per la prima volta si affaccia a questa pratica, “disturbi” il gruppo e rompa il silenzio, ma notiamo che spesso, lo stesso bambino, finisce per cambiare atteggiamento e si concentra.
Potete spiegarci come avviene il pagamento in SCEC e qual è la ragione di questa scelta?
Lo SCEC, che è un buono solidale gratuito, ci aiuta molto per diversi aspetti, sicuramente l’aspetto economico non è da poco, ci aiuta a dover usare meno euro, vista la crisi male non fa, ma ci aiuta anche a ricostruire legami, fare rete e barattare. Quante volte avete detto o avete sentito dire “non ho soldi, quindi non posso farlo o comprarlo”, ecco, non è così, con gli SCEC si supera insieme questo scoglio apparente. Come? Semplicemente stimolando le persone ad offrire alla comunità beni e servizi totalmente oppure in percentuale. Vi facciamo un esempio. Una partecipante al progetto OrtoCondiviso ha organizzato e offerto un corso per imparare ad rimpagliare le sedie e a farle così rinascere, chiedendo, come quota di partecipazione, 20 SCEC a persona. Se avesse chiesto solo euro molte persone non avrebbero potuto imparare questa tecnica molto utile e molto rara, perchè non tutti hanno in tasca euro extra. Lei cosa chi ha guadagnato? Sicuramente in autostima (si è messa in gioco per la prima volta ed è stata bravissima), ha donato tempo e saperi, perché si fida del progetto e della comunità. Ha compreso che donando riceverà anche lei, magari in un secondo momento, gli SCEC ricevuti, infatti, li ha potuti spendere per avere uno sconto del 20% dal dentista – mica male su un preventivo di 200 euro, no? – e ha potuto partecipare ad un corso, anch’esso al 100% in SCEC, di potatura delle piante da frutto. Questo è uno dei tanti esempi di baratto con lo scec, che nasce per supportare l’economia reale, che mette al centro l’uomo e non il denaro. Il motto dello SCEC, infatti, è “ Dal DENARO al DONARE”. Ogni attività all’Asilo nel Bosco di Genova prevede l’accettazione, totale o in percentuale del prezzo, in SCEC. La retta ne è un esempio: 150 euro + 50 SCEC oppure 200 euro… a voi la scelta! E come riceviamo gli SCEC? O cartacei o elettronici attraverso una transazione online, sempre gratuita. E per avere gli SCEC? Basta registrarsi sul sito e si ricevono i primi 100 SCEC da usare.. e quando finiscono? Ci sono mille modi per averne altri, noi consigliamo di venire e partecipare al progetto OrtoCondiviso, dove, ogni ora di lavoro all’Orto vale 10 SCEC e i frutti dell’orto si possano portare a casa “pagandoli” 2 SCEC al Kg o poco più, oppure si possono accettare attraverso la propria attività commerciale o professionale. Per saperne di più, visitate il sito, anche se, usarli è il modo migliore per comprenderne il significato che portano.
di Marìca Spagnesi