Tutta un'altra SCUOLA
  • Home
  • Chi siamo
  • EVENTI
  • News

Imparare col… sole in zucca!

Pubblicato il 28 maggio 2018 0

L’asilo in natura “Sole in Zucca” è il progetto educativo a cui R.E.A., Rete Educazione all’Aperto Palermo, ha dato vita a Palermo.

Questa associazione, nasce dalla volontà di promuovere attività ludiche e didattiche secondo i principi della pedagogia outdoor utilizzata nelle scuole nel bosco europee.

“Il nostro progetto educativo, Asilo in natura Sole in Zucca – spiegano Annalisa Monteleone e Cinzia Cucco socie fondatrici dell’associazione – è nato da un percorso formativo comune, dove alcune mamme con una certa esperienza in progetti con i bambini si sono conosciute e hanno deciso di unire le forze e le esperienze per realizzare il sogno condiviso di praticare l’educazione all’aperto e diffondere le scuole in natura a Palermo. Abbiamo scelto di seguire l’educazione all’aperto per la necessità di riportare i bambini a una dimensione più autentica partendo dalla teoria della “sindrome da deficit di natura”(1) che utilizza, come location, gli ambienti naturali. Secondo questa teoria, infatti, i bambini non hanno più a disposizione gli stimoli forniti dalla natura che favoriscono lo sviluppo della resilienza e dell’autodeterminazione, delle competenze psicomotorie, di caratteristiche come la creatività, l’assertività e lo spirito di squadra, da qui, quindi, la necessità di ritornare tra la natura».

«Favoriamo, inoltre, un approccio basato sul pensiero divergente, ovvero la capacità di trovare varie soluzioni a un problema. Per sviluppare queste competenze ci si ispira ai vari pedagogisti democratici come Montessori, Steiner, Dewuey, Freinet, etc. Nella pratica questi principi si traducono in attività che hanno gli obiettivi di educare all’autonomia, alla scoperta, allo stare insieme in modo cooperativo, all’ascolto e all’osservazione».

Le attività consistono in esplorazioni in natura, manipolazioni e costruzioni con materiali vegetali, giochi cooperativi, gioco libero, percorsi motori, orto, cucina, narrazione di storie, attività di autonomia come le mansioni quotidiane. «La fase esplorativa- aggiungono le fondatrici- è fondamentale perché essa fornisce grandi stimoli ai bambini che sono incoraggiati a essere propositivi e a imparare a mediare le esigenze all’interno del gruppo. Le varie attività possono essere costituite da proposte diversificate all’interno della singola giornata per permettere a tutti i talenti di esprimersi appieno».

Il denominatore comune a queste proposte educative è il tempo , precisano Annalisa Monteleone e Cinzia Cucco: «Teniamo, sempre presente il tempo personale di ogni bambino, affinché esso possa essere rispettato e apprezzato nel suo unico modo di essere, ma non dimentichiamo il tempo del gruppo che si modifica e si evolve, nel corso dell’anno, nella peculiare commistione delle individualità. Il tempo è anche quello della natura, lento eppure efficace, con l’alternarsi dei cicli e delle stagioni in una circolarità che stabilizza gli umori e ci connette ad essa».

Ampio spazio, inoltre, è dato al rapporto col territorio inteso come attenzione alla tradizione : usanze locali, giochi popolari, filastrocche e antichi racconti in dialetto e collaborazione attiva con artigiani e maestranze locali. «Ai bambini piace guardare gli adulti nelle loro mansioni quotidiane- aggiungono Annalisa e Cinzia- e la comunità si fa educante quando i più piccoli sono messi in condizione di apprendere da tutti, liberamente, osservando e imitando. Le scuole in natura sono un input per ridare a tutti i componenti della comunità in cui si vive, dignità e responsabilità educativa. Il rapporto col territorio si esplica anche nella celebrazione delle ricorrenze tipiche, per cui, se ad esempio nella penisola Scandinava si celebrerà la festa della luce di S. Lucia o in Svizzera si celebrerà S. Nicola che porta i doni coadiuvato da due abitanti della foresta, in Sicilia si celebrerà il culto dei morti ovvero gli antenati che portano il cesto pieno di doni ai bimbi. Perché per essere cittadini del mondo dobbiamo aver chiaro chi siamo e da dove veniamo. Un albero non può espandere il proprio tronco e i propri rami se non ha radici forti. Queste ultime sono le tradizioni, i rami sono la curiosità verso il resto del mondo, quell’apertura che porta al cosmopolitismo, solido solo laddove lo siano le proprie radici, e aiutato dalla maestra che dolcemente, introduce i bambini a un inglese semplice parlato».

Qui la pagina Facebook dell’asilo

1. Elaborata da Richard Louv nel 2005 nel suo libro “L’ultimo bambino dei boschi”

di Isabella Wilczewski

 

  • Tweet
  • Share 0
  • +1
asilo,asilo nel bosco,educazione all'aperto,metodo Montessori,scuola dell'infanzia,tutta un'altra scuola   Blog

Leave a Comment


Annulla risposta

Devi essere connesso per inviare un commento.


  • Torna alla Home
  • Chi siamo
  • News
@ 2020 Editrice Aam Terra Nuova srl – PI 05373080489 – via Ponte di Mezzo, 1 50127 Firenze – email tuttaunaltrascuola@terranuova.it