Davanti a una platea di docenti a Rimini appello per lo Ius Soli. Il maestro Lorenzoni annuncia un nuovo sciopero della fame degli insegnanti il 20 novembre.
«Consideriamo indispensabile che il Parlamento italiano legiferi sullo Ius Soli, come rimedio di civiltà per sviluppare nel nostro Paese una serena convivenza tra tutte le nostre diversità». Così si è concluso a Rimini il convegno Erickson, davanti a 4.000 insegnanti, dal titolo “La Qualità dell’inclusione scolastica e sociale” che ha visto la partecipazione anche del maestro Franco Lorenzoni.
Nella mozione finale dell’evento s’invitano le istituzioni ad approvare la legge sullo Ius Soli, per favorire l’inclusione. «L’epoca attuale sembra dominata, in Europa e nel nostro Paese, dalla paura dell’altro e degli altri, dal risentimento a fronte di un futuro vissuto più come minaccia che come speranza – si legge nella mozione – Il tempo e lo spazio sembrano precari, si inventano frontiere, si costruiscono nuovi muri, sia fisici sia mentali. La nostra società italiana, carica di storia, di umanesimo, di tolleranza e di inclusione, rischia di chiudersi in risentimenti e paure che separano, non accolgono e dividono. Per queste ragioni – scrivono nella mozione intitolata con un verso tratto dal De Vulgari Eloquentia di Dante Alighieri, “Mia patria il mondo come i pesci il mare” e che è stata consegnata ai rappresentanti delle istituzioni – consideriamo indispensabile prima di tutto che il Parlamento italiano legiferi sullo Ius Soli, come rimedio di civiltà tale da sviluppare nel nostro Paese una serena convivenza tra tutte le nostre diversità. Parliamo dei nostri alunni e alunne che vivono, giorno per giorno, l’avventura con noi dell’educazione. L’inclusione, come universalità ed equità, è per tutti. Se non lo è, col tempo diventa per nessuno e si rischia il ritorno a una società dove sopravvive il più forte».
Il Convegno è stato anche l’occasione per rilanciare l’appello da parte del maestro Franco Lorenzoni, sostenuto anche dallo scrittore e insegnante Eraldo Affinati. Lorenzoni ha annunciato che in questi giorni è scattata una seconda raccolta firme e ci sarà un nuovo sciopero della fame degli insegnanti. «In questo momento – ha affermato – siamo molto impegnati in una campagna per la legge per lo Ius Soli e per me è significativo che siamo noi insegnanti a batterci per questo, perché in qualche modo noi insegnanti sperimentiamo una cittadinanza costruita sull’ascolto delle diversità. È un messaggio importante: la scuola ha qualcosa da dire alla società e la scuola deve essere un po’ meglio della società, altrimenti è inutile che ci sia. E nell’essere un po’ meglio, prefigura la possibilità di costruire nelle nostre città una convivenza che sappiamo è difficile da costruire. Questo è il nostro impegno e per questo motivo il 20 novembre, Giornata dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, lanciamo un nuovo sciopero della fame degli insegnanti per l’approvazione della legge per lo Ius Soli, che deve essere approvata perché è coerente col fatto che nella scuola diamo dignità a tutti ed è importante che anche nella società tutti siano considerati cittadini, coloro che sono nati qui e chi è arrivato qui da poco».