Sono già una trentina gli insegnanti in Italia formatisi con il metodo Gioìa4Kids, riconosciuto dal CSEN come disciplina sportiva.
Ma in che cosa consiste il metodo Gioìa4Kids e chi lo ha ideato? L’ideatrice è di Rimini e si chiama Alessandra Morri. Il riconoscimento come disciplina sportiva è arrivato dal CSEN, centro sportivo educativo nazionale.
“Oggi giorno non è più possibile parlare di pedagogia comportamentale se non è integrata a una pedagogia spirituale” spiega Alessandra Morri, che è appunto ideatrice e fondatrice del Metodo Gioìa®, «un innovativo approccio educativo globale, nato nel 2010 per educare i bambini di adesso nel pieno sviluppo dei loro talenti, dei loro tempi e delle loro attitudini» spiega. «E’ necessario portare attenzione non solo a un’educazione emozionale, ambientale, etica, è importante accompagnare i bambini anche nel pieno riconoscimento del loro essere energetico, come unici co-creatori di un nuovo mondo, di futuri uomini liberi e capaci di scegliere per il loro massimo bene e di tutta la comunità” sostiene – prosegue Alessandra – Riconosciuto a livello nazionale dal CSEN come attività di movimento, è la fusione della danza, del movimento, con la cultura olistica, attraverso una forma globale di vari aspetti, come via di evoluzione personale in consapevolezza.
L’innovazione è proprio nella sequenze delle attività, la famosa triade del metodo: movimento, espressione manuale-creativa e gioca-KI che conducono allo sviluppo delle abilità cognitive, del proprio schema corporeo, aumentando la capacità di attenzione e di concentrazione nel Qui e Ora. Si vuole approfondire lo sviluppo della sensibilità corporea, affettiva, immaginativa e spirituale, collegata ad un’espressività più o meno dinamica, seguendo i ritmi della natura, della vita e del cosmo».
«Il metodo Gioìa4kids è strutturato attraverso 5 elementi e 13 livelli, che se sperimentati tutti, col tempo apportano nei bambini una maggior efficienza, benessere e vitalità, migliorando la respirazione, la postura e la consapevolezza del proprio coordinamento motorio con l’aumento dell’autostima, possono imparano a riconoscere e gestire le emozioni – prosegue ancora Alessandra – Ad avvicinarsi al metodo sono principalmente donne insegnanti di scuola pubblica (infanzia e primaria), oltre a educatrici presso centri educativi comunali o insegnanti di sostegno nella scuola attuale. Ci sono anche molte mamme sensibili e attente verso un nuovo approccio educativo globale, per guidare i propri figli con una nuova consapevolezza».
Qui l’albo .
La formazione Metodo Gioìa4kids si svolge attualmente a Rimini dove conduce la fondatrice, a Udine, a Torino e a Perugia con insegnanti formatori certificati.
Selena Campeotto è una delle mamme, prima impegnata in ospedale come infermiera, che si è formata al metodo. «Ho lasciato il lavoro in ospedale per essere completamente presente alle mie bimbe – spiega Selena – E’ stato in quel momento che mi si è presentata la possibilità di iniziare questo percorso attraverso l’arte di educare con gioia. Si sta a contatto con i bambini con occhi nuovi, loro sono la vera essenza della vita, la gioia, puri e perfetti come sono, ci donano continuamente saggezza, se lasciati esprimere liberamente. Ho scelto poi di far parte dello staff Gioìa, perchè credo sia urgente formare sempre più adulti, insegnanti, nonni e genitori, desiderosi di stare accanto ai nuovi bambini con uno spirito e con occhi nuovi; pronti a cogliere e imparare molto da loro per poterli guidare con un approccio diverso, innovativo, com’ è il metodo Gioìa. Siamo in un mondo che urge di ri-sintonizzarsi su nuove frequenze, sulle frequenze dell’accoglienza, della gratitudine, dell’amore. I nostri figli, tutti i bambini, ce lo stanno facendo capire e ce lo stanno chiedendo in ogni modo e noi genitori, adulti, abbiamo il dovere di riconnetterci con la nostra vera essenza, capace di viaggiare sulle onde dell’amore, per poter accompagnare i bambini nel meraviglioso viaggio della vita».
Caterina Mura, 47 anni, mamma di tre ragazze di cui due adulte (28 e 23 anni ) e un’adolescente di 12 anni , da circa 16 anni lavoro presso una fabbrica metalmeccanica. Abita a Chieri ( TO). «Mi sono resa conto che non potevo aiutare mia figlia con gli studi dato che la scuola l’aveva qualificata DSA, io non accettavo questo “deficit”. Mi sono documentata e ho scoperto il metodo di Alessandra Morri, così ho frequentato un corso di 5 mesi e sono rinata, è sbocciata la bambina che c’è in me. Ora riesco ad aiutare mia figlia. Così ho deciso di far parte dello staff Gioìa».