Giuseppe Paschetto, già docente di scuola media e da tempo impegnato per nuovi paradigmi educativi: «Dobbiamo sperimentare una scuola “nuova”».
Paschetto aveva già formulato, alcuni mesi fa, una proposta di sperimentazione che aveva fatto avere alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.
E nelle scorse settimane ha avuto un incontro proprio con la titolare del Dicastero per illustrargliela e aprire il confronto, insieme alla dirigente scolastica Antonella Accili dell’istituto comprensivo di Urbania, con la quale ha redatto la proposta stessa di sperimentazione «che introduce modalità innovative nella didattica, partendo dalle esperienze svolte in tante scuole italiane» spiega Paschetto.
«I cardini della proposta riguardano una didattica esperienziale, cooperativa, interdisciplinare, outdoor e diffusa sul territorio, il superamento della pratica dei compiti obbligatori sulla scorta del movimento basta compiti di Maurizio Parodi, e la sperimentazione di una valutazione dialogica che vada oltre ai voti numerici. È stato ora attivato un iter istituzionale per formalizzare la proposta in una sperimentazione riconosciuta dal Ministero pronta a partire con il prossimo anno scolastico. – spiega Paschetto – Le realtà innovative anche nella scuola statale sono oramai molte e fanno riferimento a gruppi e coordinamenti come tutta un’altra scuola, basta compiti, no voti, scuole senza zaino, scuole all’aperto, ecc. C’è d’altra parte però una maggioranza di scuole che persistono in metodi superati, nelle lezioni frontali, nell’autoreferezilita’. L’iniziativa proposta al Ministero ha lo scopo di avviare un percorso istituzionale che dimostri la validità di tutte quellle esperienze innovative di cui si diceva».
«Naturalmente il monitoraggio non dovrà riguardare solo le performance a livello di singole discipline ma tenere conto di parametri nuovi come: il livello delle relazioni, l’impatto sul territorio, il gradimento e il benessere degli studenti. Insomma se una scuola funziona gli studenti devono essere felici di venirci. Personalmente ho verificato la efficacia di un approccio diverso in tanti anni come insegnante alla scuola media di Mosso, scuola che ha ripreso l’anno scolastico in modalità outdoor e cittadinanza attiva utilizzando il territorio come aula. La mia visione di scuola l’ho raccontata nel libro Una scuola a misura dei sogni in uscita a inizio ottobre per Vallardi. Il libro contiene 43 pratiche per innovare la scuola anche partendo dal racconto delle molte esperienze fatte in questi anni nella mia scuola. La prefazione è del ministro dell’istruzione che con le parole dedicate al mio libro mostra condivisione per una visione alternativa di scuola».