La Rete delle Scuole statali e pubbliche All’Aperto ha messo a punto una serie di consigli e suggerimenti di metodo e pratiche per l’educazione outdoor.
Innanzi tutto, il network di istituti scolastici ha messo a punto un “accordo di rete” che propone alle scuole che vogliono aggregarsi e che illustra le modalità di sperimentazione e ricerca per l’educazione all’aperto che è disponibile qui.
Esiste poi un canale vimeo Scuole All’Aperto creato appositamente e che contiene alcuni contributi interessanti anche esperienziali.
Sul portale web della Rete è anche a disposizione il protocollo “Come iniziare”, che illustra finalità, condizioni di partenza e impegni da assumere per partire con una esperienza di scuola pubblica all’aperto.
«I processi di formazione e ricerca-formazione sono monitorati dal Dipartimento di Scienze dell’Educazione “G.M. Bertin” dell’Università di Bologna, capofila per le attività di ricerca su tutto il territorio nazionale, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Qualità della Vita dello stesso Ateneo, con il Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione, Università di Milano Bicocca, con il Dipartimento Scienze dell’Educazione e dei processi formativi, Università di Parma e con il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali, Università della Valle d’Aosta – spiega la stessa Rete sul proprio portale – I diversi percorsi di ricerca formazione sono pensati per implementare pratiche didattiche innovative e definire linee guida in grado di orientare altre esperienze. Sono previsti, inoltre, studi di caso, che permettano di valorizzare i diversi processi e le diverse specificità o indagini su temi trasversali alla rete che possano metterne in luce le peculiarità».
«Il percorso di sperimentazione è affiancato e sostenuto da un percorso di formazione triennale pensato per rispondere ai bisogni formativi e valorizzare le competenze e risorse in base alle necessità e caratteristiche organizzative di ciascun gruppo territoriale. Sarà quindi possibile definire, in accordo con lo staff della rete, un percorso collegiale specifico ed individuare i formatori più adatti».